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Treni a guida autonoma: nuove frontiere, nuovi rischi

I treni sperimentano con successo la tecnologia della guida autonoma. Pca Broker
I treni sperimentano con successo la tecnologia della guida autonoma. Pca Broker

Treni a guida autonoma

 

Da Londra a Pechino, passando per l’Italia: anche i treni sperimentano con successo la tecnologia della guida autonoma. Ma emergono anche nuovi rischi: dalla necessità di avere un conducente a bordo (ma allora, che è treno autonomo è?) alla definizione delle responsabilità in caso di incidente. Pronti? Allora… in carrozza!

A LONDRA I PENDOLARI VIAGGIANO GIA’ SU TRENI SENZA GUIDATORE

Alla fine dello scorso marzo è salita agli onori della cronaca la notizia del treno in Inghilterra che ha viaggiato da Peterborough a Horsham, su una tratta molto trafficata dai pendolari. Niente di strano, se non fosse che alla guida del treno c’era un computer.

La guida automatizzata mediante un nuovo sistema di segnalazione digitale consentirà a molti più treni di passare attraverso le piste congestionate nel centro di Londra, riducendo i tempi di trasferimento di altri 60.000 passeggeri nelle ore di punta ogni giorno.

L’automazione della guida dei treni significherà che passeranno treni ogni due o tre minuti entro dicembre 2019, consentendo tratte dirette tra 80 stazioni su oltre 12 percorsi da nord a sud della capitale inglese. I treni accelereranno e freneranno con precisione computerizzata per viaggiare il più rapidamente possibile alla distanza più breve possibile.

Particolare degno di nota: la società che ha realizzato il progetto, Govia Thameslink Railway, ha promesso che questa innovazione non avrebbe comportato il rischio di perdite di lavoro per i conducenti, che restano responsabili della sicurezza e possono prendere il controllo del treno in qualsiasi momento. Quindi, a ben vedere, il treno a guida autonoma inglese non è totalmente privo di un conducente umano che può intervenire in caso di rischio.

IN CINA PENSANO SEMPRE IN GRANDE!

Il 29 aprile scorso il supremo organo per la gestione delle infrastrutture (la Commissione per la supervisione e l’amministrazione delle infrastrutture) del Consiglio di Stato cinese ha annunciato che la China Railway Signal & Communication Corp (CRSC) ha completato i test di laboratorio del proprio sistema di guida autonoma ad alta velocità. Non solo: sarebbe ormai pronto il test sul campo. Il sistema verrà utilizzato nei treni Fuxing Hao, che sono i più veloci al mondo con una velocità operativa di 350 km/h.

La Cina ormai ci ha abituato a pensare in grande. Infatti il nuovo sistema ferroviario ad alta velocità auto-guidato integra varie tecnologie, tra cui Cloud Computing, Intenet of Things, intelligenza artificiale, Big Data, ecc. L’infrastruttura del sistema ferroviario includerà anche il riconoscimento facciale per il check-in dei passeggeri.

Questo super treno “intelligente” pare sarà pronto entro la fine del 2018, per poi iniziare i viaggi entro l’inizio del 2019 sulla “Beijing-Zhangjiakou Intelligent Rail Line”. Il traguardo è ambizioso: consentire ai passeggeri di completare gli oltre 200 km di viaggio in soli 50 minuti.

ANCHE L’ITALIA PROGETTA I SUOI TRENI A GUIDA AUTONOMA

Ansaldo STS è la società del gruppo Hitachi, basata a Genova, che si occupa di sistemi di trasporto ferroviari e metropolitani. Sta sviluppando un sistema di telecomunicazioni che integra tecnologie satellitari, sviluppate in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana e che permetterà a 220 locomotori di muoversi in modo autonomo. Ma c’è di più.

La prima linea pilota, concordata a livello europeo è in costruzione in Italia sulla tratta piemontese Pinerolo-Sangone.  E’ un risultato reso possibile grazie ad un team multi-disciplinare, con un obiettivo comune: aumentare la capacità di trasporto valorizzando le attuali linee a costi economicamente sostenibili nell’interesse della collettività.

I RISCHI DELL’INNOVAZIONE E LE ASSICURAZIONI

Introdurre vere e proprie rivoluzioni nella mobilità come la guida autonoma significa accettare anche nuovi rischi.

Nel caso dei treni a guida autonoma, c’è una sostanziale differenza rispetto alle stesse tecnologie applicate ad esempio alle auto. Non serve una scienza per immaginare quanto facile resta per un pedone o un oggetto inanimato vagare sui binari della ferrovia: ciò costringe ad adottare sensori molto più potenti per la rilevazione degli ostacoli – in modo da ottenere una distanza di arresto adeguata. E’ una sfida che non coinvolge solo la tecnologia dei treni in quanto tale. E’ una questione di sicurezza che richiede ancora adeguate soluzioni.

La maggior parte delle stazioni ferroviarie su linee a guida autonoma è dotato di porte o cancelli sui binari, ma solo il 15% implementa sistemi più efficaci di rilevamento delle intrusioni, come quelli basati su scanner a infrarossi o tecnologia simile.

Un’altra fonte di rischio: i varchi per accedere ai binari possono eliminare il rischio di passeggeri sulla pista. Ma i sistemi di rilevamento delle intrusioni possono ridurre solo parzialmente il rischio, poiché è ancora possibile che i passeggeri cadano (o saltino, in caso di suicidio) direttamente di fronte al treno, o tra veicoli accoppiati.

Inoltre l’abuso delle porte dei treni da parte dei passeggeri è ancora un problema ed è anche la causa più comune di ritardi.

C’è un problema di fondo: la distanza di arresto di un treno è molto più lunga di un’automobile. A differenza di un’automobile, dove l’attrito tra le ruote e la strada è molto più alto, le ruote metalliche sulle rotaie rendono molto più difficile un arresto rapido. Ci sono i sistemi adattivi di controllo della velocità basati su radar installati sulle auto di lusso. Ma il tempo e le distanze necessari per rallentare un treno in corsa richiedono ancora un radar e sistema frenante efficaci.

Infine, il fattore più delicato per le assicurazioni: la responsabilità. Ad esempio: in un incidente di attraversamento, chi è responsabile per eventuali danni? È la società che possiede il veicolo? quella che ha prodotto la tecnologia di guida? Per questi motivi assicurare i treni senza equipaggio è ancora un’incognita.

PCA, proprio per le sue caratteristiche di curiosità e attenzione all’innovazione, è molto attenta anche alle nuove frontiere della mobilità, sia dal lato tecnologico, ma soprattutto dal lato assicurativo, perché ogni innovazione comporta rischi che vanno individuati, mappati e gestiti – per poi trasformarli in opportunità di business. Pertanto siamo a vostra disposizione per continuare e approfondire la conversazione su questi temi – per la crescita in sicurezza delle vostre aziende.

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