Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Smart working: tante opportunità ma grossi rischi

Smart working - PCA Consultative Broker
Smart working - PCA Consultative Broker

I VANTAGGI

Secondo un recente sondaggio di Izi lo smart working ha già convinto l’80% degli italiani. Quello che un tempo veniva bollato come semplice (e magari meno produttivo) lavoro da casa, oggi è ormai un’esperienza concreta per milioni di lavoratori che da fine febbraio non si sono mai fermati. Ancora in attesa di capire quali saranno le misure di sicurezza nella Fase 2, molti si sono già detti disposti a continuare con lo smart working e addirittura 4 persone su 10 sarebbe disposte a ridursi lo stipendio.

Il sondaggio non ha rilevato soltanto gli aspetti positivi legati a questa modalità agile di lavoro. Uno delle note dolenti di questa esperienza inedita sta nel rischio di non staccare mai: la pensa così il 23% del campione. Altro aspetto fondamentale sta nella connessione domestica non sempre adeguata alle esigenze del lavoro.

Guardando però a un’altra ricerca, condotta da Jojob, lo smart working ha senz’altro comportato benefici sul fronte del tempo libero che, giocoforza, è stato speso in casa. Sarebbero 10mila le ore tolte alla routine quotidiana dei trasporti e degli spostamenti, con un beneficio considerevole anche per l’ambiente: lo stesso studio ha calcolato che dall’inizio della crisi sarebbero state emesse 60 milioni di tonnellate di CO2 in meno.

I RISCHI

 

  • LA SICUREZZA DEI DISPOSITIVI USATI

Chi opera in smart working opera da remoto, utilizza un computer o un cellulare, o più probabilmente entrambi. Già qui emergono nuovi rischi. Con quale rete si connetterà lo smart worker sul computer aziendale? Caso opposto: con quale strumento personale accederà ai cloud o server aziendali? Nel primo caso viene da chiedersi quanto sia sicura la rete; nel secondo sarebbe opportuno sapere chi altri usa il computer in questione, quale sia il livello di sicurezza, quali siti vengano visitati e così via.

Molte realtà aziendali – del tutto impreparate al generalizzato e massivo ricorso al lavoro agile – hanno dovuto acconsentire all’utilizzo dei dispositivi personali da parte dei loro dipendenti al fine di garantire la prosecuzione delle attività aziendali.

Questo fenomeno (detto BOYD, ovvero Bring Your Own Device) consente al dipendente di poter accedere a dati, sistemi e applicativi aziendali mediante l’impiego di dispositivi personali, espone ad un elevato rischio la sicurezza dei dati aziendali e/o dati personali raccolti dalla società.

Tale rischio deriva, in particolare, dal fatto che le misure di sicurezza implementate sui pc personali possono non essere adeguate o sufficientemente robuste e, quindi, prestare il fianco a possibili cyberattacchi. Un ulteriore elemento di rischio è dato proprio dalla natura personale del dispositivo: tale circostanza, infatti, può dare spazio a comportamenti più “liberi” da parte dell’utente e, probabilmente, meno sicuri o parzialmente incompatibili con le policy di sicurezza aziendali.

  • LA CONSAPEVOLEZZA DEGLI UTENTI

Il punto nevralgico della sicurezza informatica nelle aziende è, infatti, spesso rappresentato dal comportamento degli utenti-dipendenti e dalla loro scarsa sensibilità sui rischi per la cyber-sicurezza cui possono essere esposti e a cui possono esporre la propria azienda.

La domanda che sorge, dopo quella precedente relativa all’acquisizione del consenso, è quella relativa alla consapevolezza degli smart workers riguardo i nuovi rischi che fanno correre ai dati dell’azienda. Hanno ricevuto istruzioni adeguate? O meglio, considerata la formulazione del GDPR e dell’impianto sanzionatorio, le aziende sono in grado di dimostrare di avere fatto tutto il possibile per evitare perdite o furti di dati? Corsi, informative e lettere di incarico al personale sono i requisiti minimi da porre in essere, possibilmente abbinati a manuali di istruzioni a dimostrazione di essersi adeguati a quei requisiti minimi per adempiere ai doveri di protezione.


PER FARE IL PUNTO E CAPIRE: I NOSTRI WEBINAR

Grazie ai Partner Augustas Risk Services e PK Consulting e ai loro professionisti del settore, sono stati webinar specificamente pensati per spiegare, in modo completo e sintetico, i rischi dello smart working. Per richiedere informazioni inerenti al materiale del webinar o richiedere informazioni personalizzate per la vostra azienda, vi invitiamo a compilare la form qui sotto.

 

Per scoprire la nostra storia di innovazione e assistenza su misura del Cliente, vi invitiamo consultare la nostra presentazione: link  

Seguite anche il nostro profilo Twitter per seguire le innovazioni e i trend di sviluppo per il mercato delle assicurazioni, specialmente in questo periodo così critico.

Grazie per l’attenzione

    I give my consent for the purposes set out in point 2 of the Informative made to users of the website contact form