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La crisi del settore edilizio

Edilizia - PCA Consultative Broker
Edilizia - PCA Consultative Broker

Le prospettive economiche in questa prima parte del 2020 risultano essere estremamente critiche – anche per il settore dell’edilizia.

Lo rileva l’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni condotto dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) che, ancora una volta, parla dell’Italia come fanalino di coda tra i Paesi dell’Unione Europea, con un tasso di sviluppo per il 2020 pari allo 0,4% che sarebbe l’anticamera di un nuovo decennio all’insegna, nella più positiva delle ipotesi, di una “stagnazione fisiologica”, a sua volta anticamera alla recessione.

LE STIME PER IL 2019

La stima formulata dall’Ance per il 2019 è di una crescita degli investimenti in costruzioni del 2,3% in termini reali, in linea con la previsione già rilasciata ad inizio 2019. Il risultato è legato al proseguimento dell’andamento positivo del comparto residenziale e non residenziale privato e di un primo segno “più” nelle opere pubbliche. Si tratterebbe, comunque, di un incremento assolutamente trascurabile, alla luce di una contrazione dei livelli produttivi di oltre un terzo; flessione che ha determinato la chiusura di circa 130 mila imprese e la perdita di 640 mila posti di lavoro.

IL CONFRONTO CON LA “LOCOMOTIVA” TEDESCA

Nel 2019 l’industria delle costruzioni in Germania ha continuato a veleggiare con il vento in poppa anche se è già visibile la tempesta in arrivo. Nel corso del 2019 l’industria edilizia ha superato i già ottimi risultati ottenuti nell’anno precedente aumentando ricavi e numero dei dipendenti. Il fatturato complessivo del settore ha raggiunto la cifra di 135 miliardi di euro il 6,7% in più rispetto al 2018. La crescita reale del settore è del 1,4% perché a incidere sul fatturato ha contribuito largamente l’aumento dei costi, in particolare dei costi salariali.

LE PREVISIONI PER IL 2020

L’attuale spirale negativa dell’economia non potrà non impattare anche sui livelli produttivi delle costruzioni. Dopo la crescita dell’economia italiana di poco superiore allo zero dello scorso anno, anche per il 2020 tutti i principali Istituti di ricerca prevedono una stagnazione, con un elevato grado di incertezza, che certamente peserà sulle aspettative di imprese e cittadini.

L’EFFETTO CORONAVIRUS SUL SETTORE EDILIZIO

Nelle zone rosse i cantieri sono fermi, in quelle gialle sono rallentati dal tardato arrivo delle forniture. In Italia il settore delle costruzioni, che attiva l’80% del sistema industriale nazionale e si concentra per il 70% sul mercato interno, si sta bloccando, con gravi conseguenze negative per il Pil del Paese”. È l’allarme fatto scattare da Gabriele Buia, presidente nazionale di Ance. ll blocco delle attività economiche dovute all’emergenza del Coronavirus mette in allarme le imprese delle costruzioni: “Una situazione che sta diventando preoccupante anche per il mondo delle costruzioni: il blocco del sistema vorrebbe dire il blocco del mercato interno fulcro del mondo delle costruzioni”.

 

La resilienza di un’azienda attiva nell’edilizia passa anche per le garanzie assicurative che essa è in grado di esibire ai potenziali clienti ma soprattutto per la protezione del suo business. Più solido e ampio è il ventaglio di tutele assicurative in possesso dall’impresa edile, maggiore sarà la sua capacità di far fronte anche ad una situazione eccezionale come questa.

 

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