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Trasporto pubblico locale: sfide e rischi a Settembre

Trasporto pubblico locale: sfide e rischi a Settembre - PCA Consultative Broker
Trasporto pubblico locale: sfide e rischi a Settembre - PCA Consultative Broker

Con il “back to work” ormai alle porte il trasporto pubblico locale è chiamato a fronteggiare una nuova sfida: gestire un numero significativo di passeggeri quando vige l’obbligo del distanziamento sociale a bordo. Salirà il numero dei passeggeri, ma gli spazi restano uguali: come fare, quando anche i numeri sulla diffusione del Covid-19 non sono confortanti?

I comitati dei pendolari hanno avanzato la richiesta di misure compensative nei casi in cui, per assicurare la mobilità dei cittadini, sia necessario ridurre il distanziamento a bordo dei mezzi di trasporto pubblico.

La preoccupazione maggiore riguarda il pericolo affollamento sui mezzi di trasporto pubblico.

Fa anche discutere l’ipotesi (o l’unica alternativa) in base a cui la responsabilità della sicurezza sanitaria sia scaricata esclusivamente sugli utenti, in quanto le regole devono essere rispettate non solo da parte degli utenti, ma anche con la responsabilizzazione di tutte le parti in causa, quali gli Enti Regolatori ed i Gestori dei servizi di TPL.

Ci sono soluzioni all’orizzonte, ma non brillano certo per la fattibilità. Ad esempio si può potenziare la manutenzione straordinaria di materiale rotabile ed impianti, al fine di incrementare l’affidabilità del servizio ferroviario, limitando così soppressioni e ritardi che sono tra le maggiori cause di formazione di assembramenti ed incremento della permanenza a bordo. Si può pensare anche alla capacità dei Gestori TPL di fornire mascherine ai viaggiatori sprovvisti, installando anche distributori di disinfettante a bordo dei mezzi.

Questo scenario può complicarsi ulteriormente pensando alla riapertura delle scuole: infatti la mobilità tra casa e scuola può compromettere il ritorno in classe. Anche qui, oltre ai pendolari del lavoro, ci sono gli studenti pendolari, le cui esigenze di mobilità sono altrettanto vitali – e altrettanto incerte. Va infatti tenuto conto che i percorsi possono differire notevolmente a seconda del tipo di scuole (dagli asili fino alle università) e questo, come sempre, ha creato picchi di ingorgo nella circolazione intra-urbana. Questo richiede linee di trasporto dedicate, che sono un’ulteriore richiesta per le aziende del TPL. Prima del Covid-19 la soluzione più pratica era quella del genitore che accompagnava a scuola i figli con il proprio mezzo privato, con tutti gli effetti collaterali sull’ambiente, il tempo, la circolazione.

Cosa succederà ora in regime anti-Covid-19? Il trasporto pubblico locale è ad un crocevia. Intanto, parlarne di più è già un passo in avanti.

Anche le assicurazioni, e PCA, stanno valutando questo nuovo scenario per trovare nuove forme di protezione.

 

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Grazie per l’attenzione e la lettura!

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