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Le assicurazioni in Italia: la nuova sfida

Le assicurazioni in Italia: la nuova sfida - PCA Consultative Broker

Se in Italia il settore corporate, e soprattutto quello bancario, continuano ad affrontare una fase di difficoltà, il settore assicurativo dimostra un’ottima forma. Lo dicono i dati di S&P Global Ratings nel suo ultimo “Insurance industry and Country risk assessment”.

In un mercato così fluido e in un contesto internazionale così volatile, la solidità delle assicurazioni deriva soprattutto dalla sua capacità di valorizzare il talento professionale.

Perché il talento dovrebbe essere in cima all’agenda assicurativa nel 2019?

Secondo il report, gli assicuratori sembrano confrontarsi con una serie di sfide nell’aggiornare il loro talento nell’era digitale. La prima sfida è semplicemente legata alla legge della domanda e dell’offerta. Mentre quasi due terzi degli assicuratori dicono di voler aumentare il personale nel corso dell’anno, molti potrebbero trovarlo problematico dati i vincoli del mercato del lavoro.

Nel frattempo, emerge una sfida ancora più grande: l’automazione dei processi e la diffusione dell’intelligenza artificiale che compete in settori una volta sotto il controllo umano-manuale si sta rapidamente infiltrando nel settore assicurativo, ridefinendo oppure eliminando task che richiedono molto lavoro – ma anche alcuni con requisiti cognitivi “umani”. Ecco perché risulta che gli assicuratori si sentano sfidati a riqualificarsi per utilizzare in modo più esclusivo e produttivo il proprio tempo e talento.

Dove si dirigerà il talento nei prossimi 12-18 mesi?

La maggior parte degli assicuratori sta affrontando drastici cambiamenti nell’economia e nella forza lavoro, chiedendo approcci più creativi e proattivi al reclutamento e alla fidelizzazione dei collaboratori.

La maggior parte degli assicuratori sta destrutturando i lavori per analizzare come viene attualmente svolto il lavoro, determinare quali funzionalità possono e devono essere automatizzate e stabilire al contrario quali nuove competenze possono essere richieste per massimizzare il valore che i dipendenti portano all’automazione. Il tempo e l’attenzione occupati dalle classiche attività di routine saranno probabilmente liberati per attività di livello più alto e con maggiore responsabilità strategica. L’obiettivo è spendere più tempo su ideazione e processo decisionale, e molto meno sull’esecuzione ed il controllo.

Oltre alla tecnologia, gli assicuratori stanno anche mettendo in atto piani per rispondere a turni di lavoro più ampi, mentre più professionisti si uniscono all’economia “open talent” – una miscela di lavoratori a tempo pieno e part-time, appaltatori a breve termine e liberi professionisti.

Tutte le questioni sollevate in questo rapporto sono importanti per gli assicuratori per affrontare il futuro, per l’imperativo di aggiornare le capacità tecnologiche in un’economia digitale, per ottimizzare l’infrastruttura dei talenti, per conformarsi alle modifiche normative più recenti ed adattare politiche e sistemi di distribuzione per soddisfare le esigenze e le preferenze in rapida evoluzione dei clienti.

Il vero talento

Tuttavia, vi è una sfida più ampia e più basilare: la capacità di continuare a cambiare per stare al passo con condizioni a loro volta in continuo cambiamento, nell’economia e nella società in generale. Ad esempio, la sfumatura dei confini tra linee di business e tra interi settori per effetto dell’emergere dei network professionali e della condivisione delle economie, con un numero crescente di assicurati che lavorano in remoto e su base contrattuale.

Poi c’è la crescita esponenziale della connettività, che ha generato una quantità enorme di dati in tempo reale e ha trasformato la relazione tra assicuratore ed assicurati da statica e unicamente transazionale a dinamica e continuamente interattiva. In questo scenario, il trend dell’Insurtech sta sostanzialmente modificando le regole del gioco e stimolando la creazione di un’innovazione così forte da sviluppare un vero e proprio ecosistema: 5G, Blockchain, Internt of Things and Logistics, Industrial Internet of Things, Analytics e Big Data, Intelligenze Artificiali.

Questi cambiamenti “tettonici” hanno creato sia minacce che opportunità per i leader del settore, che potrebbero accogliere l’impatto della digitalizzazione in senso lato, ma forse non ancora vederne i frutti oggi – ovvero risolvere problemi strutturali come la gestione dei clienti e la ricerca di nuove fonti di profitto.

Il problema della “resistenza”

Parte del problema potrebbe essere dovuto al fatto che gli assicuratori sono ancora troppo spesso aggrappati a ortodossie obsolete. In un momento in cui il trend dell’Insurtech sta dimostrando “l’arte del possibile”, alcuni assicuratori potrebbero fare resistenza con pregiudizi di vecchia data sul complicato uso dei dati, la continua difficoltà di trovare investimenti e il timore che la complessità dei prodotti Insurtech isoli l’industria dai suoi clienti più tradizionali. Queste resistenze difficilmente possono proteggere gli assicuratori ancora a lungo: questo significa che il top management deve cambiare approccio e mentalità per rimanere competitivi a lungo termine.

Parola chiave: agilità ed innovazione

La realtà è che i vincitori della gara per diventare gli assicuratori del futuro saranno probabilmente quelli che capiranno come cambiare nel modo che meglio si adatta alla loro particolare azienda e attività per creare un vantaggio competitivo. Per fare ciò, le organizzazioni dovrebbero cambiare il loro modo di pensare e realizzare il cambiamento.

Un elemento chiave viene individuato nell’agilità, determinata dalla capacità di un assicuratore di sfruttare nuove tecnologie e set di dati, servizi di progettazione e soluzioni, trasformando le sue obsolete piattaforme operative attraverso iniziative collaborative ed ecosistemi digitali. Certo: questa evoluzione non raggiungerà il lato dell’output finale da un giorno all’altro, ma è già in corso. Quindi la gara è aperta.

Anche in parallelo ai nostri trent’anni di storia, PCA si è evoluta in qualcosa di più di un semplice intermediario assicurativo, emergendo come un nuovo Consultative Broker fondato sulla Consulenza a 360°: “Fuel your future” è la nuova sfida di PCA. Questa evoluzione si è tradotta in un’evoluzione dei servizi di PCA, nasce dalla necessità di gestire l’aumento del rischio di impresa dei nostri Clienti, dovuto al mercato globale con l’aumento della competitività, l’aumento dei fornitori, la maggiore responsabilità sociale, la richiesta di continuità del servizio, l’estrema digitalizzazione. Come definito dal nostro Presidente e CEO Roberto Armana, con questo nuovo approccio analitico e consulenziale, possiamo rafforzare ed estendere il nostro supporto ai Clienti perché siamo in grado di identificare, gestire e trasferire i loro rischi, offrendo servizi di intermediazione attraverso soluzioni assicurative innovative. PCA è il partner ideale per la gestione e la divulgazione della “cultura del rischio”, siamo innovativi nel trasmettere questa filosofia come parte integrante della nostra offerta, in modo coordinato e integrato.

 

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