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Sanità italiana: ora il rischio cyber è reale

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I titoli dei media parlano chiaro: “Attacco hacker senza precedenti” ai sistemi informatici della sanità della Regione Lazio. Per giunta domenica 1^ agosto e proprio quando la Regione aveva raggiunto quota 70% dei vaccinati over 18 anni.

Pare che un virus abbia messo offline il sito della Regione, quello del Consiglio regionale e il portale di prenotazione dei vaccini contro il Covid-19. Il Centro Elaborazione Dati regionale è stato il bersaglio principale. In pochi secondi, tutto offline. A partire dalle prenotazioni online per il vaccino anti Covid-19. Per non parlare del rilascio del Green Pass.

Si moltiplicano le letture “politiche” di questo attacco, se non fosse che – sempre in modo informale – sarebbe stato chiesto un riscatto per riattivare i servizi.

È la prima volta che si verifica un attacco di tale portata e su un obiettivo di questo tipo; ma le infrastrutture sanitarie sono una preda ambita dagli hackers – anche in Italia, per non parlare dell’estero, quando già nel 2017 il sistema sanitario inglese era stato la vittima di un massivo cyber-attacco.

Anche la sanità italiana deve affrontare e risolvere il rischio cyber: nel 2020 il 24% delle strutture italiane ha subìto attacchi informatici. Questo è l’esito della survey “Capire il rischio cyber: il nuovo orizzonte in sanità”, sviluppata da Sham in collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino, per descrivere le difficoltà e le sfide che la sanità italiana sta incontrando nel far fronte alle minacce introdotte dal processo di digitalizzazione.

In sintesi:

  • Il 70% delle strutture coinvolte appartiene alla sanità pubblica e il 30% a quella privata, con dimensioni che variano da meno di 250 posti letto a più di 750. Rappresentano perciò in maniera omogenea la composizione del sistema sanitario nazionale.
  • La sanità sta vivendo un processo di trasformazione digitale, che ha subìto una forte accelerazione durante la pandemia. Infatti il 59% delle strutture percepisce il tema cyber risk in sanità come una priorità che impatta su prestazioni erogate e modelli organizzativi interni.
  • La sanità è uno dei primi settori a essersi avvicinati all’informatizzazione. Molte aziende sanitarie offrono la possibilità di scaricare online i referti. E sono sempre di più quelle che stanno sviluppando la telemedicina e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella diagnostica.
  • Il processo però è stato finora disomogeneo e sta evidenziando le difficoltà di questa evoluzione.
  • Si tratta di un settore con sistemi informativi complessi, che spesso sono il frutto di stratificazioni avvenute nel corso di decenni. Ci sono poi aziende che stanno introducendo la robotica e l’intelligenza artificiale, ma i cui reparti gestiscono le cartelle cliniche dei pazienti ancora in modo quasi completamente cartaceo.

 

Le assicurazioni diventano fondamentali – per integrare sanità e cyber-sicurezza. Un altro “continente” tutto da scoprire e su cui PCA proietta la sua trentennale esperienza e competenza di broker assicurativo strategico.

 

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