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Perché l’assicurazione non è (ancora) una “cultura”?

Serve la cultura delle assicurazioni in Italia - PCA Consultative Broker
Serve la cultura delle assicurazioni in Italia - PCA Consultative Broker

Le grandi crisi sono anche grandi opportunità. È il solito mantra ripetuto più come un conforto scaramantico che come una reale convinzione. La crisi globale della pandemia avrà insegnato agli italiani – tradizionalmente un popolo indifferente alla cultura della sicurezza – un briciolo di consapevolezza sul valore essenziale delle assicurazioni?

Prima del Covid-19, nell’immaginario collettivo le assicurazioni non erano percepite come una risorsa, uno “scudo” protettivo, quasi fondamentale se si pensa all’elevatissimo rischio idrogeologico della Penisola, che comporta spesso danni ingenti e perdite di vite umane. Eppure… assicurazione uguale Rca. Punto. Il resto era percepito come un optional superfluo, purtroppo.

Poi è arrivato il 2020. Con il divampare incontrollato della pandemia gli italiani hanno, disgraziatamente, toccato con mano cosa significa vivere esposti totalmente al rischio, all’incertezza, all’instabilità. Cosa vuol dire non ricevere più lo stipendio, dover fermare i macchinari, chiudere l’azienda, abbassare la saracinesca, non poter più mandare i figli a scuola. Il rischio ha sfondato la porta di casa degli italiani e si è insediato (e insidiato) nella vita quotidiana.

Questa tragedia ha fatto scattare una molla potente nella mente di tutti: l’assicurazione ci vuole eccome. Da qui si consolida il boom delle assicurazioni online, per coprire micro-eventi quotidiani ma anche le assicurazioni sanitarie, vita, famiglia, casa, lavoro. L’assicurazione non è più soltanto quella per l’auto. Questo vale soprattutto tra i giovani, i più esposti agli effetti sociali della pandemia ma anche quelli più propensi ad adottare servizi e metodi di acquisto diversi da quelli del passato – tra cui l’assicurazione su carta, senza personalizzazioni, con rinnovo automatico annuale e un rapporto a dir poco occasionale con la compagnia e l’agente.

Ora, bisogna vedere questo: il cambiamento nel prodotto assicurativo (sempre più personalizzato e differenziato per ambiti di vita, settori, temi…), nella vendita (sempre più online) e nel marketing (sempre più social e dinamico), imprimerà la spinta decisiva all’evoluzione di una cultura assicurativa più responsabile?

La “paura” è un potentissimo driver di cambiamento. In questo momento, la paura c’è, a tutti i livelli. Ma c’è anche un altrettanto forte driver di innovazione tecnologica: il mobile, le app, i chat-bot. Sono tutti strumenti per creare più fiducia e per stringere più forte il legame – in passato forse troppo lasco – tra assicurato e assicuratore non più soltanto in base ad un singolo, specifico rischio, bensì su una consulenza più ampia, più servizi, più possibilità di personalizzazione.

La storia di PCA Consultative Broker racconta proprio questa evoluzione: dall’assicurazione alla consulenza per la gestione del rischio a 360°. Trent’anni fa, come oggi, sempre al fianco dei nostri partner business.

 

PCA è al fianco delle aziende per individuare strategie e soluzioni innovative: i nostri esperti sono a vostra disposizione, compilando la form qui di seguito.

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