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Le assicurazioni diventano sempre più sostenibili

Le assicurazioni scelgono la sostenibilità - PCA Consultative Brokers
Le assicurazioni scelgono la sostenibilità - PCA Consultative Brokers

Lo attesta l’indagine “La sostenibilità nel settore assicurativo italiano”, condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile e Ania, alla quale hanno partecipato 21 compagnie e gruppi assicurativi, che coprono il 73% del mercato italiano in termini di premi raccolti. In particolare, la totalità delle partecipanti all’indagine ha incluso i criteri di sostenibilità nelle decisioni di investimento.

Le compagnie di assicurazione ricoprono un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici, attraverso il loro duplice ruolo di investitori istituzionali e di fornitori di coperture assicurative. Si può dire che il settore assicurativo abbia integrato in larga misura i criteri Esg (ambientali, sociali e di governance) nella sua attività. Ad esempio, l’81% delle compagnie assicurative italiane include nella propria offerta prodotti classificati come artt. 8 o 9 ai sensi della “Sustainable Finance Disclosure Regulation”, quindi prodotti assicurativi diversi dai prodotti d’investimento.

Quanto alla lotta al cambiamento climatico e alla transizione net zero, emerge un ampio ricorso alla misurazione dell’impronta carbonica (per 14 compagnie assicurative, mentre tre hanno avviato valutazioni in merito), principalmente per identificare le azioni necessarie a ridurre le emissioni associate agli investimenti. È stato chiesto alle intervistate se facessero esplicito riferimento agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Sdgs) all’interno della politica d’investimento. Dall’indagine emerge che questi ultimi sono citati esplicitamente da 9 rispondenti su 21 mentre 8 stanno valutando di farlo in futuro. Gli Sdgs più citati sono l’Sdg 13 (lotta contro il cambiamento climatico, menzionato da otto rispondenti), l’Sdg 3 (salute e benessere, menzionato da sette rispondenti), l’Sdg 6 (lavoro dignitoso e crescita economica, menzionato da sei rispondenti) e infine l’Sdg 5 (parità di genere) e l’Sdg 10 (ridurre le diseguaglianze) menzionati rispettivamente da cinque rispondenti.

LE ASSICURAZIONI SCELGONO I FATTORI ESG

La quasi totalità delle compagnie o dei gruppi assicurativi coinvolti ha già incluso i criteri Esg nell’offerta di prodotti assicurativi diversi dai prodotti d’investimento o ha avviato valutazioni in merito. Gli obiettivi sono due: mitigare il rischio reputazionale e accogliere l’impulso proveniente dal contesto normativo. L’inclusione dei criteri di sostenibilità avviene attraverso la limitazione dell’offerta di prodotti assicurativi per le attività con un’elevata esposizione ai rischi Esg (come tabacco e gas) ma anche la definizione di prodotti specifici per favorire l’inclusione assicurativa e l’offerta di prodotti assicurativi con requisiti premiali per le attività esposte a bassi rischi Esg.

Questa scelta ha la principale motivazione nella possibilità di coniugare l’impatto socio-ambientale con un congruo ritorno finanziario. Anche il contesto normativo starebbe imprimendo un notevole impulso a partire dal Regolamento Sfdr e da quello sulla tassonomia. Il 62% del campione dichiara di aver istituito una funzione aziendale dedicata, per lo più a diretto riporto delle funzioni apicali o all’interno dell’area General Counsel. Infine, nelle politiche di remunerazione, l’81% delle società usa indicatori per valutare il raggiungimento di obiettivi Esg.

L’IMPORTANZA DELLA “S” PER LE ASSICURAZIONI

C’è un’attenzione alla parte sociale, evidenziata dal fatto che in riferimento agli Sdgs le rispondenti abbiano citato tematiche come la salute, il benessere e la parità di genere. Dopo la pandemia i temi della lotta al cambiamento climatico sono in cima alle agende di tutti i governi, ma se vogliamo davvero indirizzare le nostre risorse verso un’economia sana e inclusiva non possiamo tralasciare la dimensione sociale.

C’è molta attenzione e impegno per sottolineare la “S” anche se è meno quantificabile della “E” e meno impattante della “G” perché coinvolge l’impatto sulla vita delle persone.

 

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