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Transizione energetica e sostenibilità: si va avanti, nonostante la guerra

Transizione energetica e sostenibilità: si va avanti, nonostante la guerra - PCA Consultative Brokers
Transizione energetica e sostenibilità: si va avanti, nonostante la guerra - PCA Consultative Brokers

La transizione energetica sembra un destino ineluttabile per sopravvivere al cambiamento climatico. Ma la guerra in Ucraina e l’effetto domino su geopolitica ed energia, oltre che sui mercati con l’inflazione, non hanno fatto altro che moltiplicare le incertezze. Nonostante ciò, una certezza può emergere leggendo la nuova edizione dello studio annuale “Seize the Change” che analizza i più importanti e incisivi fenomeni per lo sviluppo sostenibile per le imprese italiane.

SOSTENIBILITÀ E AMBIENTE: I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Nella nuova edizione dello studio EY si è rilevato un aumento complessivo sia nel processo di pianificazione delle azioni volte a ridurre il cambiamento climatico, sia nella definizione di obiettivi quantitativi da esse derivato. Secondo i dati, il 93% delle aziende quotate considera il climate change nella propria rendicontazione e oltre 7 aziende su 10 prevedono obiettivi qualitativi e/o target quantitativi di riduzione delle emissioni climatiche nel futuro.

Dalla survey si evince che il 47% delle aziende abbia definito degli obiettivi/azioni relative al cambiamento climatico, contro il 39% dello scorso anno, e tra queste il 15% li ha inseriti nel proprio piano strategico. La maggior parte delle azioni significative di adattamento al cambiamento climatico riguarda l’utilizzo di energie prodotte da fonti rinnovabili. A tal proposito, le aziende del settore energy & utilities sono tra quelle che hanno maggiormente stabilito obiettivi ed impegni, con il 75% delle risposte, seguito dal settore textile & apparel. Circa 1 azienda su 3 nei settori food and beverages ed engineering & construction non ha invece considerato azioni.

Secondo i dati esatti del report:

  • Oltre l’80% delle aziende quotate ha sviluppato un piano di sostenibilità (circa +32 punti percentuali rispetto al 2020) e il 30% ha definito target quantitativi
  • Il 47% delle aziende intervistate ha definito degli obiettivi e azioni di adattamento al cambiamento climatico (nel 2021 era il 39%), incrementando l’uso di energie rinnovabili
  • Secondo l’analisi sulle performance economico-finanziarie, esiste una potenziale relazione tra gli investimenti reali sulla sostenibilità sul breve periodo e l’eventuale crescita sul lungo: la crescita dell’indebitamento è correlata al miglioramento della performance di sostenibilità

 

SOSTENIBILITÀ E APPROVVIGIONAMENTI: LA CATENA DI FORNITURA

Uno dei temi di maggior interesse per PCA è la supply chain. La tracciabilità, la trasparenza e la tutela delle questioni ambientali e sociali rappresentano le principali caratteristiche della catena di fornitura sostenibile e su questi principi evolve il rapporto tra aziende e mercato. Dallo studio EY si osserva nel complesso un aumento dell’attenzione da parte delle aziende verso lo sviluppo di una filiera di approvvigionamento sostenibile e, in particolare, verso la realizzazione di interventi di efficientamento della stessa e di logistica sostenibile.

Infatti, il 92% delle aziende quotate inserisce il tema del sustainable procurement nella rendicontazione delle proprie performance non finanziarie. Tra queste, l’81% ha definito una strategia in relazione a temi di sostenibilità della catena di fornitura. Secondo il report, quasi 1 azienda su 3 ha deciso di apportare modifiche alla propria catena di approvvigionamento negli ultimi due anni in un’ottica di maggior responsabilità nella scelta dei fornitori e per venire incontro alle esigenze da parte dei clienti.

Proprio sui fornitori, l’analisi indica come 4 aziende quotate su 5 abbiano implementato attività di screening dei propri fornitori sulle tematiche di sostenibilità. Oltre la metà (il 56%) delle aziende quotate ha formalizzato i propri impegni all’interno di una documentazione mentre il 55% si è impegnata a rendicontare KPI quantitativi in relazione al sustainable procurement all’interno della DNF.

Alla fine, le compagnie assicurative si trovano di fronte ad un “trilemma” che comporta il convergere di:

  • necessità di una sicurezza energetica ad emissioni di carbonio verso il net-zero
  • macroeconomia globale sempre più instabile
  • aumento della domanda di energia rinnovabile in un periodo in cui la produzione è limitata

Ecco perché, come evidenziato nel World Economic Forum “Renewable Energy Market Review 2023”, ciò spingerà la gestione del rischio e i fattori di ESG a diventare i temi chiave del prossimo anno.

 

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