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Le assicurazioni sono una risorsa per la crescita

Assicurazioni PCA Broker
Assicurazioni PCA Broker

Le assicurazioni sono una risorsa per la crescita

 

Le compagnie assicurative si sono trasformate anche in un motore di ripresa per l’economia italiana. E’ questo il grande messaggio lanciato dall’assemblea annuale di Ania, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici. E’ proprio la visione assunta da PCA BROKER nel proporre una gestione del rischio personalizzata e a 360 gradi.

DALLE ASSICURAZIONI I NUMERI DELLA RIPRESA

Le compagnie assicurative sostengono la crescita del paese, con investimenti per oltre 800 miliardi di euro e la ripresa dell’economia. “È stato un bilancio positivo – ha detto Maria Bianca Farina, presidente di Ania – i premi che abbiamo raccolto sono pari a 131 miliardi. Il settore ha realizzato utili per sei miliardi, di cui 400 milioni nell’auto. Gli investimenti sono pari a 850 miliardi, il 50% del Pil”.

I dati parlano da soli: del 2017 consolidano la centralità, la solidità e l’affidabilità del settore: la raccolta premi complessiva ha sfiorato i 131 miliardi di euro (100 per il settore vita, 16 miliardi per l’auto e altrettanti per il non auto). Gli investimenti degli assicuratori italiani hanno raggiunto 850 miliardi di euro, pari al 50% del Pil, con oltre 300 miliardi di euro investiti in titoli di Stato italiani. E ancora, il settore ha realizzato utili netti per 6 miliardi (circa 400 milioni nel settore auto), corrispondendo imposte che sfiorano i 6 miliardi l’anno e dando occupazione, in via diretta e indiretta, a circa 300 mila persone. Una menzione particolare è stata riservata all’auto dove i prezzi, grazie anche al contenimento dei sinistri e delle frodi, sono diminuiti del 2,5%, per una riduzione complessiva del 27% in cinque anni. Buoni i risultati anche in tema di risparmio: il comparto gestisce un sesto delle risorse finanziarie delle famiglie e, in 20 anni, le polizze vita sono salite dal 4% al 15,4% del portafoglio degli italiani.

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Il settore assicurativo ha dimostrato la sua solidità negli anni più difficili e guarda al futuro con fiducia.Sta affrontando le tante sfide – ha sottolineato Farina – innovando a tutto campo. Innova il modello di business, innova l’offerta, innova la sua proposizione ai clienti. In particolare, sta passando da un concetto di risarcimento dei danni a un concetto di servizio”.

L’evoluzione delle compagnie di assicurazione è accompagnata però da un ruolo cruciale nel sostegno alla crescita, in una fase ancora delicata per l’economia. “Oltre a tutti i temi della protezione – ha aggiunto Farina – il nostro settore è importante perché investe le risorse finanziarie che raccoglie nell’economia reale. Il che significa finanziare le imprese, che oggi hanno bisogno di finanziamento per ripartire, significa finanziare le infrastrutture e dare così un supporto effettivo. Noi possiamo fare da volàno per consolidare una crescita che ancora mostra segnali di fragilità”.

Dunque le compagnie assicurative hanno iniziato ad affrontare parole chiave come crescita, investimenti e innovazione – e non più solo rischio, infortuni e calamità.

INNOVAZIONE CONTINUA

La principale sfida per il futuro è l’innovazione, su cui PCA è già impegnata da tempo (dal cyber-risk alla gestione della privacy) e che sta ridisegnando una catena del valore presidiata da nuovi operatori digitali, i quali beneficiano di vantaggi competitivi grazie a strutture di costo snelle e una regolamentazione poco stringente. Su questo fronte, ha anticipato Farina, “stiamo sperimentando la instant insurance con società di car sharing”. Il progetto prevede che nel costo del noleggio rientri anche quello dell’assicurazione, tarato sul tempo di percorrenza e sullo stile di guida del conducente. E ancora, tramite Innovation by Ania si sta sperimentando, insieme agli associati, la tecnologia blockchain su alcuni processi assicurativi. Inoltre, è prevista l’attivazione di piattaforme, network, partnership per lo sviluppo di prodotti e servizi all’avanguardia. “Ma l’innovazione è ben più ampia”, ha aggiunto Farina, sottolineando lo sforzo del settore nell’evoluzione del modello di business, dell’offerta e della proposizione ai clienti.

Infatti, secondo le realizzate da Allianz, il valore dei premi assicurativi a livello globale (esclusi quelli relativi alle assicurazioni sanitarie) vale 3,6 trilioni di euro. Un tesoro che fa gola ai grandi player del settore tecnologico: Amazon, Facebook, Google. Soprattutto in un momento in cui, con i dati, si fa qualsiasi cosa. Figuriamoci calcolare il coefficiente di rischio legato alla stipulazione di una polizza. Un trend che, dopo aver fatto breccia con alterne fortune nel settore sanitario, punta ad allargarsi a quelli più tradizionali: l’auto, la casa, la vita. Il motivo? Semplice: quello delle assicurazioni è un mercato che ancora sconta un certo digital divide rispetto alle aspettative degli utenti.

Come avevamo già scritto a proposito dell’ingresso dei giganti del web nel mercato assicurativo, Il World Insurance Report 2018 stilato da Capgemini in collaborazione con Efma in questo senso parla chiaro: «L’utilizzo dei dati e la capacità di offrire una vera esperienza digitale sono due fattori critici per le compagnie assicurative. Due attività in cui, peraltro, le grandi aziende tecnologiche come Amazon e Google eccellono – ha commentato Anirban Bose, global head of financial services di Capgemini – . La minaccia portata da questi debuttanti è più reale di quanto l’industria assicurativa voglia ammettere. Gli assicuratori dovrebbero concentrarsi su se stessi e cominciare a valutare i rischi competitivi all’interno del proprio settore se vogliono evolversi e sopravvivere».

A testimoniarlo sono i dati. In particolare quelli relative alle prossime generazioni di clienti: meno del 26% dei clienti Millennial afferma di avere un rapporto soddisfacente con la propria compagnia assicurativa. Servono passi avanti su diversi fronti. A partire dalla comunicazione: quasi la metà dei clienti consulta il sito online di una compagnia prima di sottoscrivere una polizza, mentre il 40% dei Millennial considera la mobile app uno dei canali più importanti per entrare in contatto con l’offerta assicurativa. L’obiettivo a cui tendere è una customer experience senza soluzione di continuità. Un orizzonte molto più vicino alle proposte del mondo retail commerciale che al classico rapporto fra agente e cliente. Eppure, proprio da questo tipo di consuetudine, le compagnie potrebbero trarre spunti interessanti: il 46% dei clienti “tech-savvy” e il 38% dei Millennial preferiscono un approccio end-to-end proattivo che riesca a proporre soluzioni estremamente personalizzate. Secondo il report Capgemini, la percentuale di chi sarebbe disposto a comprare una polizza da un Big Tech è cresciuta del 17% negli ultimi due anni arrivando a quota 29,5 per cento.

Alle nuove sfide, dunque, PCA BROKER risponde con un’innovazione a tutto campo e facendo leva sul nuovo modo di fare assicurazione: non solo in ottica di risarcimento, ma di servizi integrati per soddisfare i bisogni più importanti di protezione e risparmio, da proporre con un servizio di consulenza a 360 gradi. 

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