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La pandemia? Non è il rischio peggiore, secondo questa ricerca

La pandemia? Non è il rischio peggiore, secondo questa ricerca - PCA Consultative Broker
La pandemia? Non è il rischio peggiore, secondo questa ricerca - PCA Consultative Broker

Strano ma vero, la pandemia non è la principale preoccupazione delle imprese. È il risultato dell’indagine annuale sui rischi aziendali globali di Allianz Global Corporate & Specialty che aggrega le opinioni di ben 2.769 esperti, tra cui Ceo, Risk Manager, Broker ed esperti assicurativi, provenienti da oltre 92 Paesi. In particolare in l’Italia la paura del Covid è al terzo posto, dopo gli incidenti informatici e l’interruzione di attività.

Al primo posto delle emergenze c’è l’interruzione di attività (41% delle risposte) e al secondo lo scoppio della pandemia (con 40% delle risposte) tra i principali rischi percepiti, mentre al terzo posto i rischi informatici (con 40% delle risposte).

Altri rischi sono saliti nella classifica dell’Allianz Risk Barometer 2021, come i cambiamenti nei mercati, i cambiamenti macroeconomici e i rischi Politici (n°10 con l’11% delle risposte) che sono in gran parte scenari legati all’epidemia di Coronavirus. Invece tra i rischi in discesa figurano i cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare, le catastrofi naturali, gli incendi/esplosioni e il cambiamento climatico.

Prima dell’epidemia di Covid-19, il rischio della Business Interruption si era già classificato per sette volte al vertice dell’Allianz Risk Barometer e ora torna a quel primo posto che aveva ceduto agli incidenti informatici nel 2020. La pandemia ha dimostrato che gli eventi estremi di BI su scala globale non sono solo teorici, ma una possibilità reale, che causa perdite di ricavi e interruzioni della produzione, delle attività e delle supply chain.

Secondo i dati dell’Allianz Risk Barometer, il miglioramento dei piani di business continuity è l’azione principale che le aziende stanno intraprendendo (62%), seguita dallo sviluppo di contratti con fornitori alternativi o multipli (45%), dall’investimento in supply chain digitali (32%) e dal miglioramento della selezione e dell’auditing dei fornitori (31%). Infatti risulta che i piani di business continuity di molte aziende siano stati rapidamente sopraffatti dal ritmo della pandemia. La pianificazione relativa alla continuità operativa deve diventare più estesa e dinamica, con l’obiettivo di monitorare e misurare gli scenari di sinistro emergenti o estremi, costantemente aggiornata testata e integrata nella strategia delle organizzazioni.

 

PCA è al fianco delle aziende per individuare strategie e soluzioni operative durante l’emergenza Covid-19: i nostri esperti sono a vostra disposizione compilando la form qui di seguito.

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