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Il “nuovo” Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile

Addio MIT e benvenuto MIMS! - PCA Consultative Broker
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Il MIT diventa MIMS, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile: il cambio di nome corrisponde ad una visione di sviluppo che allinea la struttura alle attuali politiche europee.

Le infrastrutture sono soprattutto quelle che verranno realizzate nei prossimi anni grazie al Next Generation EU (NGEU), il fondo approvato nel luglio 2020 dal Consiglio europeo con lo scopo di sostenere gli Stati membri colpiti dalla pandemia di COVID-19, e di trasformare la crisi in corso in un’opportunità per ripensare i nostri modelli di sviluppo a vantaggio delle prossime generazioni.

L’obiettivo è promuovere una forte ripresa economica del Paese che sia sostenibile anche sul piano sociale e ambientale.

IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR)

C’è bisogno di una ripresa economica che generi competitività e occupazione, sostenibile sul piano sociale e ambientale, in grado di programmare investimenti rapidi e consistenti e realizzare infrastrutture e sistemi di mobilità sostenibili, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): rafforzare e rendere moderne le reti infrastrutturali esistenti, investire in quelle sociali e nei diversi ambiti del sistema dei trasporti, attuare le linee strategiche di intervento del PNRR permetterà di accelerare la riforma della mobilità sostenibile, riducendo il divario tra Nord e Sud, tra le città e nelle città.

LE SFIDE SOSTENIBILI DEL FUTURO

Il cambio del nome sancisce una vera e propria riorganizzazione interna necessaria per attuare subito il nuovo indirizzo strategico. Infatti il nuovo MIMS si struttura in tre dipartimenti, uno in più rispetto al passato.

  • Al primo dipartimento il compito di programmare e gestire le infrastrutture e i “sistemi a rete”, al quale si aggiungono le competenze relative ai sistemi informativi che assumono una valenza cruciale per monitorare, quasi in tempo reale, la realizzazione delle infrastrutture, gli investimenti nel settore dei trasporti, delle reti idriche e dell’edilizia pubblica. Parallelamente la rivoluzione digitale dovrà estendersi anche sul fronte della progettazione e gestione delle infrastrutture destinata a diventare sempre più predittiva, a vantaggio della sicurezza di ponti, strade, edifici e dighe con benefici anche in termini di competitività per il Sistema Paese.
  • Migliorare sempre più la qualità della vita delle persone è la mission del secondo dipartimento. Attenzione per le opere pubbliche e per i progetti di grande rilievo per favorire il superamento dei divari territoriali esistenti nel nostro Paese. Dall’edilizia pubblica e rigenerazione urbana all’ammodernamento e potenziamento delle reti idriche, attività fondamentali anche per contrastare gli effetti della crisi climatica.
  • Il terzo dipartimento ha invece il compito di realizzare la mobilità sostenibile e di puntare al miglioramento della capacità del Sistema Paese di competere sul piano economico a livello europeo e internazionale. Per raggiungere questo obiettivo bisognerà fare leva sulle diverse articolazioni del sistema dei trasporti: stradale, ferroviario, aereo, il trasporto pubblico locale, i porti e gli aeroporti.

 

La mobilità e la sostenibilità diventano il fulcro per un grande cambiamento nel Trasporto Pubblico Locale, sotto attacco dalla pandemia ma adesso pronto ad un rilancio strutturale.

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